FRASI FRANCESCO FRANCO
17-04-2009 - Ricordiamo che anche loro sono stati dei "nostri"
alla Roma
Pur amando da sempre il gioco del calcio, non mi sono, almeno fino ad ora, occupato delle gesta di giocatori o ex giocatori che hanno calcato i maggiori palcoscenici del calcio professionistico. Sia chiaro non ho nulla contro la categoria del calcio che "conta", il problema è che non lo sento mio come invece succede da sempre con il calcio dilettantistico.
Ho deciso di infrangere questa regola solo in questa occasione e certamente per un motivo che riguarda il calcio dei "poveri", per un personaggio sportivo volato lassù da qualche giorno, ma che dopo aver giocato ad alti livelli, con grande umiltà ha continuato la sua opera anche a favore dei dilettanti.
Franco Frasi (nella foto con la maglia della Libertas Caldiero), classe 1928, nasce a Roma e con i giallorossi gioca fino alla vigilia della partenza per il militare; colleziona 2 presenze in prima squadra nel campionato 1948-49 ed il suo esordio avviene a Palermo dove mister Brunella lo impiega al posto di Maestrelli. La naja lo porta alle "casermette" di Montorio Veronese e l´elegante nr. "4" chiede immediatamente di provare per il Verona ed a soli 22 anni gioca 37 incontri, mettendo a segno 3 reti. Raddoppia le reti la stagione successiva per 36 incontri, mentre 1 rete la mette a segno nel 1951-52 giocando 38 partite. Francesco (così il suo nome di battesimo negli archivi della società giallorossa della lupa capitolina) è molto richiesto e la stagione successiva viene ceduto alla Pro Patria di Busto Arsizio e con i tigrotti biancoblù riconquista la serie A nel 1953-54.
Da Busto, il nr. "4" ritorna a Verona nel 1956-57, giusto in tempo per riassaporare la promozione in serie A con i gialloblù veronesi. Nonostante le sue 34 presenze ed 1 rete, viene subito dopo dirottato in laguna con i neroverdi del Venezia (vedi la figurina in maglia neroverde)
. Chiude con il professionismo nel 1958-59 ritornando per la terza volta nel Verona Hellas.
Qualche mese più tardi, Mario Gavagnin, presidente della Libertas Caldiero lo convince a giocare nella formazione della cittadina termale, debuttando il 13 dicembre del 1959 in Malo-Libertas Caldiero 2 a 4.
In maglia blucrociata e sempre con il nr. "4" sulla schiena, Frasi ritrova diversi suoi vecchi compagni del Verona Hellas, mettendo a segno anche una rete di testa nella vittoriosa trasferta per 1 a 3 a Pescantina. La Libertas Caldiero allenata dal villafranchese Orfeo Bellesini, altro ex giocatore del Verona Hellas, vince agevolmente il campionato di Prima Categoria con 11 punti di vantaggio sul Bovolone e per Franco Frasi è l´ultima stagione di calcio giocato e queste sue ultime apparizioni calcistiche, sono immortalate sui giornali dell´epoca da un giovanissimo Germano Mosconi.
Stabilitosi definitivamente in quel di Verona, dove nel frattempo ha aperto una torrefazione del suo "Caffè Giamaica", Frasi non può vivere senza calcio e seppur fra mille difficoltà è lui l´anima della società Porta Nuova di Verona, dove naturalmente per lunghi anni funge anche da allenatore. E questa nuova avventura lo riporta a ritornare da avversario per due stagioni di seguito sul campo dove aveva concluso la carriera da calciatore. Infatti, dopo la promozione in 2^ categoria, il suo Porta Nuova ritorna a Caldiero sia nel 1988-89, come pure nel 1989-90, affrontando i termali allenati rispettivamente da Giancarlo Brutti e da Sandro Cherobin.
Grazie Franco, per tutto il calcio che ci hai donato !
Fonte: Giorgio Verzini
Ho deciso di infrangere questa regola solo in questa occasione e certamente per un motivo che riguarda il calcio dei "poveri", per un personaggio sportivo volato lassù da qualche giorno, ma che dopo aver giocato ad alti livelli, con grande umiltà ha continuato la sua opera anche a favore dei dilettanti.
Franco Frasi (nella foto con la maglia della Libertas Caldiero), classe 1928, nasce a Roma e con i giallorossi gioca fino alla vigilia della partenza per il militare; colleziona 2 presenze in prima squadra nel campionato 1948-49 ed il suo esordio avviene a Palermo dove mister Brunella lo impiega al posto di Maestrelli. La naja lo porta alle "casermette" di Montorio Veronese e l´elegante nr. "4" chiede immediatamente di provare per il Verona ed a soli 22 anni gioca 37 incontri, mettendo a segno 3 reti. Raddoppia le reti la stagione successiva per 36 incontri, mentre 1 rete la mette a segno nel 1951-52 giocando 38 partite. Francesco (così il suo nome di battesimo negli archivi della società giallorossa della lupa capitolina) è molto richiesto e la stagione successiva viene ceduto alla Pro Patria di Busto Arsizio e con i tigrotti biancoblù riconquista la serie A nel 1953-54.
Da Busto, il nr. "4" ritorna a Verona nel 1956-57, giusto in tempo per riassaporare la promozione in serie A con i gialloblù veronesi. Nonostante le sue 34 presenze ed 1 rete, viene subito dopo dirottato in laguna con i neroverdi del Venezia (vedi la figurina in maglia neroverde)
. Chiude con il professionismo nel 1958-59 ritornando per la terza volta nel Verona Hellas.
Qualche mese più tardi, Mario Gavagnin, presidente della Libertas Caldiero lo convince a giocare nella formazione della cittadina termale, debuttando il 13 dicembre del 1959 in Malo-Libertas Caldiero 2 a 4.
In maglia blucrociata e sempre con il nr. "4" sulla schiena, Frasi ritrova diversi suoi vecchi compagni del Verona Hellas, mettendo a segno anche una rete di testa nella vittoriosa trasferta per 1 a 3 a Pescantina. La Libertas Caldiero allenata dal villafranchese Orfeo Bellesini, altro ex giocatore del Verona Hellas, vince agevolmente il campionato di Prima Categoria con 11 punti di vantaggio sul Bovolone e per Franco Frasi è l´ultima stagione di calcio giocato e queste sue ultime apparizioni calcistiche, sono immortalate sui giornali dell´epoca da un giovanissimo Germano Mosconi.
Stabilitosi definitivamente in quel di Verona, dove nel frattempo ha aperto una torrefazione del suo "Caffè Giamaica", Frasi non può vivere senza calcio e seppur fra mille difficoltà è lui l´anima della società Porta Nuova di Verona, dove naturalmente per lunghi anni funge anche da allenatore. E questa nuova avventura lo riporta a ritornare da avversario per due stagioni di seguito sul campo dove aveva concluso la carriera da calciatore. Infatti, dopo la promozione in 2^ categoria, il suo Porta Nuova ritorna a Caldiero sia nel 1988-89, come pure nel 1989-90, affrontando i termali allenati rispettivamente da Giancarlo Brutti e da Sandro Cherobin.
Grazie Franco, per tutto il calcio che ci hai donato !
Fonte: Giorgio Verzini